“Der Yokh”, by The Klezmatics
Te Klezmatics – Apikorsim
Label, World Village
Year, 2016
Matt Darriau – kaval, clarinet, saxophone, vocals;
Lisa Gutkin – violin, vocals;
Lorin Sklamberg – lead vocals, accordion, guitar, piano;
Frank London – trumpet, keyboards, vocals;
Paul Morrissett – bass, tsimbl, vocals.
L’estaca, by Lluis Llach’s.
Translated into Yiddish by Yuri Vedenyapin.
La canzone più famosa di Lluís Llach, e forse anche nell’intera lingua catalana. Uno dei simboli della resistenza al franchismo. Il fascismo viene visto come un palo a cui tutti siamo incatenati ma che, se tiriamo forte, tutti insieme, riusciremo a far cadere.
Se una canzone può essere definita mitica, L’estaca lo è. È stata tradotta in una tale moltitudine di lingue, che in parecchi paesi la si considera come una canzone autoctona; ad esempio in Polonia, dove il rifacimento di Jacek Kaczmarski, Mury, è stato uno degli inni del libero sindacato Solidarność. Composta in lingua catalana da Lluís Llach nel 1968, in piena dittatura franchista, la canzone è riuscita ad essere un inno universale di liberazione da ogni tipo di regime autoritario e oppressivo; cosa del resto naturale, se si considera la sua natura di chiamata all’unità di azione per liberarsi da ogni costrizione e per ottenere la libertà. Una canzone che si è trasformata in simbolo di lotta per la libertà con la sua metafora del palo che deve cadere se lo si tira tutti assieme.
Siset è il diminutivo di Narcis. Pare si riferisca a Narcís Llansa, un anziano con cui Llach andava a pescare quando era giovane e che, racconta lo stesso Llach, “mi faceva lezioni di filosofia, di storia e di vita”. [Narcís Llansa (1887-1983)]
IL PALO
Il vecchio Siset mi parlava
di buon’ora sul portone
mentre aspettavamo il sole
e vedevamo passare i carri
Siset, non vedi il palo
al quale siamo tutti legati?
Se non riusciamo a liberarcene
non potremo mai camminare
Se tiriamo tutti insieme cadrà
e non può durare a lungo
di sicuro cade, cade cade
già dev’essere ben marcito
Se io tiro forte di qui
e tu tiri forte di là,
sicuro che cade, cade, cade
e potremo liberarci
Però, Siset, è già passato molto tempo
e le mani mi si stanno scorticando
e quando mi manca la forza
diventa più spesso e più grande.
Lo so bene che è marcio
ma il fatto, Siset, è che pesa tanto
che a volte le forze mi abbandonano
Tornami a ripetere la tua canzone
Se tiriamo tutti insieme, cadrà
e non può durare a lungo
di sicuro cade, cade cade
già dev’essere ben marcito
Se io tiro forte di qui
e tu tiri forte di là,
sicuro che cade, cade, cade
e potremo liberarci
Il vecchio Siset ormai non dice niente
se l’è portato via un vento cattivo
lui sa bene in che direzione
ed io sono ancora sotto il portone
E quando passano i nuovi ragazzi
Alzo la voce per cantare
L’ultimo canto di Siset,
l’ultimo che mi insegnò
Se tiriamo tutti insieme, cadrà
e non può durare a lungo
di sicuro cade, cade cade
già dev’essere ben marcito
Se io tiro forte di qui
e tu tiri forte di là,
sicuro che cade, cade, cade
e potremo liberarci.
(traduzione di Lorenzo Masetti).
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